Ti sei mai chiesto quanto viene speso ogni anno per l’illuminazione pubblica nelle grandi città? A trovare una risposta ci ha già pensato l’Enea, con il suo “Progetto Lumière: efficienza energetica nell’illuminazione pubblica”. Si tratta di valori medi, per la sola bolletta elettrica, pari a 16,3 euro per abitante e di 4.158,2 euro per km2 l’anno.
Sarebbe già abbastanza, ma dobbiamo aggiungervi i costi di manutenzione, valori medi annuali corrispondenti a 232 euro/kW e 28 euro/punto luce. Ovvero, ogni comune sostiene una spesa media di 103,3 euro per ciascun punto luce e 817,7 euro per kW. Tradotto sulle nostre tasche, vediamo scomparire dal portafoglio 19 euro circa ogni anno.
Come risparmiare? La soluzione sta nella tecnologia. Attraverso, ad esempio, l’impiego di alimentatori elettronici che potrebbero ridurre i consumi di energia elettrica fra il 5 e il 10%. Oppure implementando dei riduttori di flusso, con un risparmio che oscilla tra il 15 e il 30%.
In Italia sono ancora poche le realtà dove si pratica efficienza energetica nell’illuminazione pubblica. Una di queste è Prato. Lampade ad alta efficienza energetica e installazione di sistemi di riduzione di flusso, per le ore della notte a minor densità di circolazione, hanno fatto risparmiare al Comune 620.000 euro all’anno sulla bolletta elettrica.
Perché in tempi di crisi non si punta a far cassa nei bilanci delle istituzioni pubbliche puntando sull’efficienza energetica?