Diminuire i consumi energetici migliorando le condizioni di comfort abitativo. Sono questi gli obiettivi delle serre bioclimatiche, spazi vetrati posti vicino a un edificio che contribuiscono al riscaldamento e raffreddamento dell’abitazione. Ma qual è la normativa delle serre bioclimatiche? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
A livello normativo, in Italia le serre possono presentare diversi problemi. Uno dei primi elementi da considerare è rappresentato dalle normative comunali. Ovvero, la serra solare viene considerata volume abitabile da computare come edificato, invece che spazio abitabile solo in alcune stagioni e/o orari della giornata, oppure come locale tecnico per il risparmio energetico dell’edificio.
Spesso le amministrazioni comunali tentano di impedire la chiusura di porticati e balconi. La soluzione ideale è quella di considerare la serra come vano tecnico solo in presenza di certi requisiti prestazionali. Vanno poi valutate le normative igenico-sanitarie. I locali della serra devono rispettare i requisiti di illuminazione e ricambio d’aria sanciti dalla legge.
Se non si rispettano questi criteri è comunque possibile implementare nei locali della serra fonti di illuminazione e ricambio d’aria alternativi. Infine, possono insorgere problematiche anche sul fronte della normativa di controllo architettonico. Perché?
Nella realizzazione della serra bioclimatica incidono eventuali vincoli paesaggistici e ambientali, come quando ci si trova difronte a un processo di ristrutturazione in cui va rispettata la conformità al contesto architettonico, in specie rispetto agli elementi tipologici e di materiali. Qualora si presentassero dei problemi, vi è sempre la possibilità di superare eventuali inciampi normativi attraverso modifiche progettuali.