Potrebbe avere una ripercussione diretta sul livello di efficienza misurato dalla certificazione energetica degli edifici (ACE), obbligatoria per legge sugli immobili dal primo gennaio 2012. Sì, perché l’invenzione Lightstone riduce la bolletta fino al 10% l’anno per 30 mq installati tra oggetti, superfici, dentro e fuori casa.
Il prodotto della società Bartoli & Ottaviani di Acqualagna interviene sulla classe di prestazione energetica di un edificio. Secondo quanto previsto dalla certificazione energetica, viene stimata la quantità di energia necessaria alla soddisfazione di diversi bisogni relativi all’uso di un edificio.
Il brevetto di Lightstone, esposto nella recente Milano Fuori Fiera, prevede infatti l’assorbimento di luce e l’emanazione al buio. Può essere impiegato come elemento di sicurezza all’interno di strutture condominiali o all’esterno per l’illuminazione del giardino.
Questa tecnologia a fronte di una carica di circa 1 ora, assicura un bagliore in grado di identificare oggetti e persone per sei-otto ore. Affinché vi sia un rendimento pari al 100 per cento è fondamentale stabilire in modo accurata la posizione. La migliore fonte di illuminazione è la luce solare. Seguono le luci LED, lampade a fluorescenza (Daylight, Cool White, Warm White) e lampade alogene.
Alla base del funzionamento di Lightstone una pietra che si illumina in maniera completamente naturale. Basta l’esposizione alla luce solare o elettrica, restituendola al buio. Nell’ambito applicativo sono tanti i contesti d’intervento, essendo compatibile sia con ambienti esterni che interni.
Sarà una soluzione adottata in vista di migliori prestazioni nel rilascio della certificazione energetica?