Certificazione energetica obbligatoria. Con l’arrivo dell’effettiva e inderogabile certificazione energetica obbligatoria, la questione è diventata una tra le materie più scottanti per i tanti cittadini italiani coinvolti. Tale documento viene coinvolto nell’affitto e nella compravendita, con l’assenza di potenziali autocertificazioni, fino possibili.
Si era tratto di un mero artificio formale provvisorio, che ha lasciato spazio a soluzioni che possano dimostrare l’effettiva aderenza alla classe energetica in oggetto. Da pochi giorni, infatti, sulla scorta di quanto disposto dalla Commissione europea per l’incompleta attuazione della Direttiva 2002/91/Ce sull’efficienza energetica, neppure la classe energetica più bassa potrà essere autocertificata.
Era proprio questo lo stratagemma che evitava una reale analisi dello stato dell’immobile. Secondo il decreto 290 del 13 dicembre scorso, entrato definitivamente in vigore con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», questa possibilità viene del tutto abolita.
Da questo momento il proprietario è costretto al ricorrere alle certificazioni energetiche. Per questo è nata una vera e propria corsa ai migliori, e più economici, tecnici abilitati. Una questione delicata perché il panorama è tutt’altro che denso di professionalità.
Secondo recenti analisi, solo il 53% degli annunci di vendita e appena il 37% di quelli in affitto è in regola con le nuove norme che prevedono una certificazione effettiva. Ma c’è un dato ancora più desolante. Una recente indagine di Immobiliare.it mostra che su oltre 60mila annunci tra privati censiti solo l’11% comprende una certificazione energetica pienamente valida.