Quando si stipula un contratto per una locazione o una compravendita di un edificio in costruzione o già eretto, è necessario presentare una certificazione energetica.
L’ACE (attestato per la certificazione energetica), è a tutti gli effetti un documento ufficiale, la cui validità è di 10 anni.
L’unico modo per ottenerlo è attraverso una richiesta e dei certificatori energetici autorizzati.
Meglio rivolgersi a quelli più accreditati, come ad esempio gli ingegneri che si occupano delle certificazioni energetiche, almeno per le nuove costruzioni, un po’ in tutta Italia.
La necessità di questa certificazione è dovuta a una direttiva dell’Unione Europea del 2002, che intendeva così migliorare sensibilmente le prestazioni energetiche dei vari edifici, ma soprattutto favorire col tempo sia l’utilizzo che lo sviluppo di energie rinnovabili, che dovrebbero rappresentare a tutti gli effetti il futuro dell’energia globale.
Una volta chiamati dei certificatori, questi, in seguito ad un’approfondita e attenta analisi dell’edificio, assegneranno a questi una classe, con una classifica che va dalla A alla G. Ovviamente più la classe assegnata sarà vicina alla G, più il rendimento energetico sarà da ritenersi basso.
Questa classe determinerà poi la certificazione energetica, influenzando in parte anche il valore economico dell’immobile al centro della trattazione.
L’Unione Europea intendeva rendere chiaro ogni sorta di valore degli immobili in vendita, così che l’eventuale affittuario o acquirente possa conoscere fino in fondo in cosa stanno investendo i propri soldi.
In molti ritengono questa certificazione nient’altro che l’ennesima documentazione da richiedere che allungherà di molti i tempi della compravendita, ma che l’energia rinnovabile sia il futuro, questo è innegabile, ed è bene che chi voglia essere previdente possa farlo.