Certificazione energetica: Italia non conforme alla normativa Ue sull’edilizia

Deferita alla Corte di giustizia dell’UE l’Italia non rispetterebbe pienamente la direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia. L’annuncio è giunto ieri dalla Commissione che ha rilevato, oltre alla non conformità alle disposizioni relative agli attestati di rendimento energetico, l’assenza di misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento d’aria.

Previsto dalla direttiva, sia in fase di costruzione che di compravendita e locazione di un edificio, l’attestato di certificazione energetica a disposizione del proprietario, oppure che questo lo fornisca al futuro acquirente o locatario. Attestati e relative ispezioni, inoltre, devo essere compilati ed eseguiti da esperti qualificati e/o accreditati.

In una nota diffusa dalla Commissione, si apprendere che la direttiva italiana non ha istituito questo requisito per tutti gli edifici. E sono comprese deroghe, non ammesse dalla direttiva comunitaria, all’obbligo di certificazione da parte di figure professionali.

Ma non basta. Anche sul fronte del condizionamento d’aria, l’Europa prevede ispezioni periodiche che appurino una valutazione dell’efficienza del sistema e del suo dimensionamento. Inclusi consigli e raccomandazioni su possibili interventi di miglioramento. Mentre l’Italia non ha notificato alcuna misura attuativa in merito.

In realtà, il nostro Paese ha visto avviarsi il procedimento di infrazione per incompleto recepimento sin dal 2006. Malgrado le numerose lettere di costituzione in mora, la normativa italiana è ancora carente rispetto alla direttiva.

Una prima adesione ai principi della direttiva 2002/91/CE si è presentata in Italia con il Decreto legge 192/2005, modificato inseguito dal Dlgs 311/2006, dal Dpr 59/2009 e dalle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici (DM 26/06/2009). Resta ancora escluso il decreto attuativo sui requisiti dei certificatori.

Riusciremo a evitare le pesanti sanzioni pecuniarie previste dal diritto comunitario in caso di effrazione? Cattiva notizia per i disastrati bilanci nazionali.