Stime immobiliari, i coefficienti correttivi: quali sono?

Quando parliamo di stime immobiliari, i coefficienti correttivi rappresentano un fattore essenziale che va ad incidere in modo sensibile sul complesso della richiesta dell’offerente. Ma quali sono e in che misura determinano il prezzo di un certo immobile?

Non si tratta di criteri arbitrari, bensì fattori identificabili in maniera univoca ed esplicita. La prima cosa da fare per eseguire una stima immobiliare prevede la moltiplicazione della superficie commerciale per il valore al mq della zona. Solo in seguito vanno ad intervenire i coefficienti correttivi.

Per il calcolo del valore metro quadro della zona in cui è ubicato l’immobile basta visitare il portale dell’Agenzia del Territorio. Ma come si calcola la superficie commerciale? Questa è rappresentata dal 100% della superficie calpestabile e delle superfici dei divisori interni, il 50% delle pareti portanti e perimetrali (100% in caso di immobili autonomi).

Ma anche dal 25% di balconi e terrazzi scoperti, 35% di balconi e terrazzi coperti, 35% di patii e porticati, 60% delle verande, 15% dei giardini di appartamento, 10% dei giardini di ville e villini.

Adesso veniamo ai principali coefficienti correttivi da considerare. Quando si tratta di un appartamento al piano attico possiamo guadagnare un +20%, mentre il piano terra determina una svalutazione del 10%.

Ancora. Un piano seminterrato -25%. Se l’appartamento in oggetto è ristrutturato, invece, acquista valore per un intervallo che va dal 5 al 20% (dipende dalla tipologia di unità immobiliare e dall’intervento stesso).

Se l’immobile è occupato, in caso di vendita, si ha una perdita del 30%. Quando gode di una esposizione panoramica o su parco acquista +10%. Fattore che si traduce in perdita se l’esposizione è interna o rumorosa.