La certificazione energetica degli edifici è ancora un Far West

Un ministro potrebbe risolvere le cose? Secondo Paola Ferroli, alla presidenza di Assotermica, probabilmente sì. Al secondo Forum nazionale per le certificazioni energetiche realtive agli edifici che si è tenuto da poco a Milano presso mostra Expocomfort, non si è presentato nessun dei massimi rappresentanti del Governo; nello lo sviluppo di questo settore ci si viene dunque a trovare forse in un un tipico Far West all’italiana. Assotermica è molto critica riguardo questo punto ed afferma l’efficienza energetica viene ancora presa scarsamente in considerazione, mancando un quadro unitario che preveda regole ed incentivi.

Ci sarà il conto energia termico? Le detrazioni fiscali pari al 55% potranno diventare stabili senza più assistere a proroghe? Arriveranno i previsti obblighi per integrare le fonti rinnovabili nell’edilizia? Paola Ferroli ha voluto ad esempio riferirsi alle caldaie: in Italia sono quasi 19 milioni, di cui circa sette milioni sono apparecchi obsoleti. Nel 2011si è verificata una riduzione nelle vendite di sistemi a condensazione, in quanto il loro prezzo è superiore di quello delle delle tradizionali caldaie. La crisi si manifesta anche in questo campo e il disordine legislativo non può certo essere d’aiuto.

Il Rapporto per la certificazione energetica 2012, ad opera del Comitato termotecnico italiano, ha affermato in Italia esistono regole, classi e metodi di calcolo differenti rispetto ai vari territori, mentre un’altra situazione critica, rilevata nel rapporto di Giuliano Dall’Ò del Politecnico di Milano, si riferisce all’attività di controllo, che fino ad ora è stata eseguita solo in via in via sperimentale e a volte completamente trascurata.