Detrazioni fiscali e risparmio energetico. La prospettiva di un risparmio economico sulle tasse rappresenta un incentivo che spinge molti italiani a realizzare interventi volti a migliorare il livello di efficienza energetica degli edifici.
In base all’ultima indagine dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) sulla questione che lega detrazioni fiscali e risparmio energetico, il risparmio rappresentato da tale misura permetterà, tra il 2007 e il 30 giugno 2013, di contrarre fino a 10mila GWh nei consumi residenziali di luce e gas in tutta Italia.
Per avere una misura dei risultati concreti già ottenuti, nel solo 2011, l’Enea ha acquisito oltre 280mila domande, che corrispondono a circa 3,3 miliardi di euro di investimenti per interventi di efficientamento energetico sugli edifici.
Si tratta di un traguardo che consente di coniugare un concreto risparmio per le famiglie, aspetto cruciale in tempi di crisi, a una tutela dell’ambiente. Complessivamente abbiamo un risparmio energetico pari a 1.500 GWh l’anno per le famiglie italiane. Rovesciando la prospettiva e osservando la riduzione delle emissioni di Co2, avremo una diminuzione di 305mila tonnellate.
Quale sono le caratteristiche della detrazione fiscale? Chi può farne domanda? La detrazione è stata introdotta dalla legge numero 296 del 2006, poi prorogata, in diverse istanze, fino al 30 giugno 2013. Da tale data, però, sarà ridotta al 36%. Sono compresi interventi di riqualificazione energetica globale degli edifici; interventi su strutture opache orizzontali e verticali (ovvero, le pareti dell’edificio) e su finestre; per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda; e per gli interventi di sostituzione delle caldaie tradizionali con nuovi impianti a condensazione.