Classe energetica edifici: per Nomisma è per la maggior parte inadeguata
La stragrande maggioranza delle abitazioni è inefficiente dal punto di vista energetico. A dirlo è Nomisma, il famoso centro di studi economici, che ha fatto luce su un argomento poco trattato – nonostante il lavoro del legislatore in merito – la classe energetica casa. Ma quali sono i contenuti dell’ultimo studio condotto? Quali le iniziative che possono cambiare il profilo energetico delle nostre abitazioni? Scopriamolo insieme.
Il dato più importante è questo: l’86% delle abitazioni italiane ha una classe energetica che non è compresa tra la A e la C. Questo vuol dire che dal punto di vista dell’efficienza energetica siamo lontani dallo status ottimale.
Questa situazione reca due svantaggi ai proprietari: in primo luogo, costi generalmente elevati per il riscaldamento; in seconda istanza, il depauperamento del patrimonio immobiliare. Gli appartamenti con classe energetica casa compresa tra la D e la G costano di meno proprio perché costringono il proprietario a far fronte a una spesa per il riscaldamento più elevata.
Classe energetica case italiane: è necessaria la riqualificazione
Urge dunque la riqualificazione energetica. Il problema da questo punto di vista è duplice: una legislazione sulle detrazioni che rischia di tornare alla situazione di qualche anno fa, quando la tassazione era più elevata; la persistenza di un approccio obsoleto, secondo il quale è preferibile costruire nuove case anziché impiegare le risorse per massimizzare l’efficienza quelle che già ci sono.
Il recupero del già nutrito patrimonio edilizio nazionale appare come l’unica strada percorribile per ridurre i costi associati alle abitazioni e produrre una effettiva riduzione dell’impatto ambientale.