Il “bugiardino” relativo all’acquisto della prima casa

La riforma fiscale discussa ieri dal CdM aveva all’ordine del giorno importanti novità per quanto riguarda il catasto. Era necessario modificare la vecchia classificazione che non era più un modello su cui fare affidamento, e ci aveva già provato Prodi nel 2006. Poi il Governo è caduto e con lui anche la possibilità di un nuovo catasto.

Monti si sta impegnando per fare una nuova classifica “vera” dell’edilizia, in quanto sembra che le abitazioni degli italiani, per il fisco, valgano solo un quarto del loro valore effettivo di mercato.

Teniamo anche conto del fatto che il compito degli addetti catastali è quello di stimare le varie abitazioni in base al valore che hanno oggi, e non che avevano anni fa.

L’ultima rivalutazione risale a ben 22 anni fa, al 1990, in cui si faceva riferimento a valori di due anni prima, cioè del 1988.

Dimentichiamo le 11 categorie riguardo alle case:
A1: signorile
A2: di civile abitazione
A6: ultrapopolare
A8: villa
A9: castello

Questo perchè risulta che, seguendo questo metodo, ci siano state delle incongruenze non di poco conto, svalutando un’abitazione del Novecento e facendo salire alle stelle il valore di una più nuova costruita in periferia.

Inoltre, attenzione, un importante novità che lascerà la maggior parte di noi letteralmente a bocca aperta: le case verranno valutate non più in base al numero di vani, ma ai metri quadrati.