L’architettura cerca di utilizzare diverse tecniche della bioedilizia per creare edifici che però mantengano alti standard estetici, tanto da essere ammirati sia strutturalmente ma soprattutto per il grande rispetto dell’ambiente, cercando di soddisfare i requisiti del risparmio energetico e del comfort degli interni.
Le schermature solari sono progettate prima della costruzione dell’edificio diventando parte integrante dell’abitazione, difficilmente possono essere adattati ad una struttura già esistente anche se non è cosa impossibile apportando delle sostanziali modifiche all’intera struttura.
Le schermature solari possono essere quindi della strutture integrate e si distinguono in flessibili o rigide, se flessibili si dividono in avvolgibili o scorrevoli, sono costruite grazie all’uso di differenti tipologie di materiali che vanno dall’alluminio, al metallo, al legno e infine alla plastica, formati da una serranda che si avvolge su un rullo che viene nascosto all’interno della parete.
Le schermature solari scorrevoli si muovono in orizzontale mentre le schermature a battente vengono incernierate attorno a un asse verticale sul quale ruotano.
Le schermature integrate rigide sono invece delle particolari superfici vetrate che proteggono l’abitazione dai raggi solari diretti ma non ostruiscono il passaggio della luce solare. Queste particolari strutture trasparenti permettono di vedere l’esterno senza però compromettere il funzionamento e quindi la protezione dai raggi solari.
I materiali usati per la produzione delle schermature solari rigide sono diversi, vetri o superfici prismatiche, aerogels, pellicola olografica e infine i tim. Inoltre esistono dei vetri definiti attivi, poiché modificano la caratteristica di trasmissione di luce, o in funzione della temperatura” vetri termocromici“, o in funzione della luce incidente” fotocromici, o in funzione a variazioni di luce artificiale “vetri elettrocromici”.