Coibentazione industriale

Coibentazione industriale. Come tutti sappiamo, la direttiva europea è orientata alla riduzione del consumo energetico dell’Europa del 20% entro il 2020. A meno di importanti evoluzioni nelle singole politiche nazionali, gli attuali progressi porteranno solo la metà dei risparmi previsti. Ma una preziosa risorsa arriva dall’EiiF, fondazione europea dell’isolamento industriale.

Che ha redatto un recente rapporto dove sono spiegati quali e quanti progressi potrebbero essere raggiungi grazie alla coibentazione sul piano industriale. Viene affrontata la questione del potenziale di risparmio energetico ottenibile con la coibentazione in tutte le regioni, settori, attrezzature e temperature.

Secondo i dati che emergono dal report, la riduzione del consumo totale di carburate sarebbe corrispondente a 620 PJ, l’equivalente del consumo energetico di 10 milioni di famiglie, mentre sul fronte delle emissioni il risparmio sarebbe pari a 40 milioni di tonnellate di CO2.

Ma cosa produrrebbe un risparmio potenziale così ingente? Circa il 10% di tutte le apparecchiature negli impianti industriali non è isolato o è coperto da un sistema coibentante danneggiato o rovinato. L’isolamento dovrebbe applicarsi su requisiti minimi relativi alla temperatura massima in superficie. In modo che venga salvaguardata la protezione da possibili lesioni per chi gestisce l’apparecchio.

La coibentazione industriale quindi può essere sfruttata in una chiave economicamente conveniente. Si parte dalla coibentazione delle superfici non isolate con spessori ottimizzati, passando alla riparazione delle coibentazioni. L’investimento avrebbe un costo stimato di 900 milioni di euro, per un risparmio per l’industria di 3,5 miliardi di euro all’anno.