Chi vuole il marchio Ecolabel deve pagare di più

Tutte le imprese che intendono conservare il marchio saranno chiamate a un esborso ulteriore

Chi vuole il marchio Ecolabel deve pagare di più. Tutte le imprese che intendono conservare il marchio saranno chiamate a un esborso ulteriore, nonostante l’Unione Europea ha confermato che sia opportuno, in merito ai prodotti che rispondono al marchio Ecolabel, un costo contenuto degli oneri relativi a tale contrassegno.

In ogni caso i costi del marchio Ecolabel devono risultare “sufficienti a coprire i costi di gestione del sistema”. Ed è per questa ragione che il nuovo regolamento 782/2013, pubblicato sulla Gazzetta Europea lo scorso 15 agosto, ha interpretato al rialzo i diritti da sostenere per l’uso del brand Ecolabel.

Per quanti non ne siano ancora a conoscenza, questo marchio è rilasciato dall’Unione Europea per premiare quanti si siano impegnati per valorizzare la qualità ecologica dei servizi erogati. La sua istituzione si è stabilita con il regolamento 66/2010.

Ecolabel è un marchio fondato su più sistemi ed è applicato su prodotti di differenti gruppi. I criteri ecologici di ogni gruppo di prodotti sono stabiliti sfruttando l’approccio “dalla culla alla tomba”. Il recente regolamento europeo consente infatti alle pubbliche amministrazioni di associare i diritti annuali all’onere delle vendite del prodotto green.

Questo testo dà luogo a nuovi “diritti per le ispezioni” e modifica i previsti diritti “per l’esame della domanda” e “annuali”. In rapporto ai primi, abbiamo un incremento del massimo esigibile (da 1.200 a 2.000 euro) e la riduzione prevista a favore dei soggetti certificati Emas.