È giunto il sì del Consiglio Europeo. Nell’arco di quasi un mese dall’approvazione in prima lettura del Parlamento, il vertice dei Ventisette ha adottato la nuova direttiva efficienza energetica comunitaria, con l’astensione della delegazione finlandese e i voti contrari di spagnoli e portoghesi.
Il provvedimento entrerà in vigore alla scadenza dei 20 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta. Al suo interno le nuove indicazioni normative per gli Stati Membri finalizzate a centrare l’obiettivo del 20% di risparmio energetico al 2020.
La direttiva efficienza energetica stabilisce un quadro comune di misure per non mancare la meta, obbligando ciascuna nazione a fissare un obiettivo nazionale indicativo in funzione del consumo di energia primaria o finale.
Nel 2014, poi, la Commissione sarà chiamata a valutare i progressi compiuti e se l’UE può o meno raggiungere un consumo totale non superiore ai 1474 Mtep energia primaria e / o non più di 1078 Mtep di energia finale nel 2020.
Gli enti pubblici svolgeranno un ruolo esemplare, in quanto gli Stati membri dovranno garantire dal 1° gennaio 2014 la riqualificazione del 3% della superficie totale degli “edifici riscaldati e/o raffrescati posseduti ed occupati dal loro Governo centrale” (servizi amministrativi le cui competenze coprono l’intero territorio di uno Stato membro) con una “metratura utile totale” superiore a 500 mq.
Mentre dal luglio 2015 l’obbligo interesserà anche gli edifici fino a 250 mq. Gli Stati potranno in ogni caso decidere di coinvolgere le amministrazioni di livello inferiore a quello governativo calcolando il 3% sulla somma delle superfici delle amministrazioni centrali e di quelle di livello inferiore coinvolte.