È possibile coniugare la progettazione di un edificio con la produzione di energia pulita ricavata dal vento? È la sfida dell’archiettura eolica, immagine evocativa del grande progresso tecnico delle rinnovabili unito a soluzioni immobiliari sempre più attente all’uso dell’energia.
Si tratta di impianti denominati minieolici o microeolici che, sulla base delle dimensioni e della potenza erogata, permettono usi differenti. Questa distinzione riflette due capacità produttive: se gli impianti microeolico si limitano a una produzione inferiore ai 20 kW, il minieolico è in grado di produrre fino a 200 kW.
A dispetto degli impianti fotovoltaici o del solare termico, che se adeguatamente orientati producono un quantitativo di energia sufficiente a prescindere dalla zona geografica di riferimento, l’installazione di generatori eolici è strettamente connessa alle condizioni fisiche dell’area geografico. Unico requisito essenziale la presenza del vento.
Uno dei primi fattori da considerare è la velocità minima di avvio, ovvero la quantità di vento necessaria a innescare la rotazione che consente di trasformare l’energia meccanica in energia elettrica. Nel caso di aerogeneratori di piccole dimensioni si tratta di un valore compreso tra i 2 e i 5 m/s. Inoltre per garantire una produttività sufficiente a coprire i consumi e i costi iniziali di installazione, è prevista la valutazione media delle ore giornaliere che permettono al generatore di produrre energia.
Malgrado una diffusione ancora ridotta rispetto ai sistemi più conosciuti, come il fotovoltaico o il solare termico, il mercato sembra accogliere con sempre maggiore interesse le soluzioni offerte dell’architettura eolica.