Riforma catasto: riprendono i lavori ma ci vorranno 5 anni. Inseguito allo stop al DDL sulla legge delega avanzata dal Governo Monti a causa delle dimissioni dell’Esecutivo, ritorna al centro del palcoscenico politico la riforma catasto. I tempi tuttavia che si prospettano per la ridefinizione del sistema di tassazione e la riforma del catasto non saranno contenuti.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha affermato davanti alla Commissione Finanze del Senato: “per la riforma del catasto ci vorranno almeno 5 anni”. Sottolineando poi che il problema delle rendite catastali al momento attribuite ai beni immobili iscritti a catasto sia la causa “di una diffusa iniquità”. Ciò si traduce in un divario significativo, spesso eccessivo, tra la rendita catastale assegnata e il valore di mercato dell’immobile.
La riforma catasto sarà realizzata mediante alcuni decreti legislativi che verranno approvati nei prossimi mesi. Cambierà il punto di riferimento utile al calcolo del valore patrimoniale di un immobile: non sarà più il numero di vani il criterio pertinente ma gli effettivi metri quadrati.
Al fine di evitare un repentino invecchiamento dei valori di mercato, la riforma catasto sarà strutturata su meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in rapporto alla modifica dei parametri impiegati per la definizione del valore patrimoniale e della rendita.
In estrema sintesi, quindi, la riformulazione del sistema di valutazione del valore patrimoniale e delle rendite degli immobili porterà a un’inedita classificazione dei beni immobiliari e al superamento dell’attuale sistema di categorie e classi.