Quali sono le regole per l’ottenimento della certificazione energetica?
Le modalità vengono riportate nel decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 contenente le disposizioni di attuazione della direttiva 2002/91/CE. Un obbligo che varia sulla base della Regione.
Sono molteplici le fonti normative che definiscono la disciplina in tema di certificazione. Le Regioni devono stabilire le fattispecie per le quali vi è l’obbligo di dotazione della certificazione energetica, ovvero stabilire i presupposti oggettivi e negoziali in presenza dei quali sorge tale obbligo. La loro competenza prevede la determinazione dei requisiti, di forma e di contenuto, dell’attestato di certificazione energetica e l’individuazione dei soggetti abilitati alla redazione e al rilascio dell’attestato stesso.
La certificazione energetica è un documento ufficiale valido per 10 anni. Deve essere prodotto da un soggetto accreditato e dai differenti organismi riconosciuti a livello locale e regionale. Va redatto nel rispetto delle Linee Guida emanate col decreto ministeriale del 26 giugno 2009, che introduce su tutto il territorio nazionale la Certificazione Energetica degli edifici. In particolare, la normativa si applica a quelle Regioni che non hanno ancora una propria legislazione.
Mentre se la Regione ha approvato un’apposita normativa, sono applicate le disposizioni regionali. Le Regioni che dispongono una normativa comunitaria hanno anche provveduto all’istituzione dei relativi database online per la registrazione e la consultazione delle pratiche. Senza contare gli elenchi dei tecnici abilitati per la professione di certificatore.
In particolare, la Lombardia è stata la prima Regione ad adottare un sistema di certificazione (Cened) capace di rendere immediatamente operativo l’intero meccanismo, definendo ruoli e competenze, anche mediante un modello di calcolo che assicuri uniformità nell’applicazione delle regole.