Intorno a un immobile si muove un insieme di documenti e certificazioni indispensabili. Non sempre però ne conosciamo caratteristiche, vincoli e requisiti. Vediamo quindi di rispondere all’interrogativo: che cos’è la planimetria catastale?
Per planimetria catastale, o piantina catastale, si intende un documento rilasciato dall’Agenzia del Territorio, che rappresenta graficamente in scala 1:200, una certa unità immobiliare (appartamento, villa, box, cantina, ufficio o negozio che sia). Ma a cosa serve la planimetria catastale?
Serve alla verifica del piano, delle altezze interne, dei confini, destinazione d’uso dei locali e orientamento, rispetto al Nord, dell’immobile. Non solo. Viene riportato il nominativo del tecniche che si è occupato all’accatastamento, la scala di riferimento e identificativi catastali. Sono rilevate anche eventuali pertinenze quali giardino o cantina.
Quanto a nuovi accatastamenti, o nel caso di rettifiche, è necessario destinare l’incarico a un personale abilitato (geometra, architetto o ingegnere) all’utilizzo di un apposto programma ministeriale, nominato DOCFA.
Come effettuare la richiesta della planimetria catastale? Per richiedere una planimetria catastale si può essere i proprietari dell’immobile recandosi presso l’ufficio Catasto gestito dall’Agenzia del Territorio, oppure possono eseguirla anche terzi purché in possesso di una delega e copia di un documento di identità.
Come requisito alla richiesta di planimetria catastale è prevista la conoscenza degli identificativi dell’unità richiesta. Qualora non fosse possibile sarà necessaria una richiesta di visura catastale su persona fisica. Dal 1° luglio 2010 la planimetria catastale è obbligatoria in ogni compravendita immobiliare. Il documento presentato deve essere aggiornato con tutte le variazioni subite dall’immobile.